「 04 」

αpartment block district 9 ➵ Stray Kids

'Pensiamo in fretta, perché fra poco Hyunjin andrà a lezione' disse Changbin.

 

'E come lo sai?’

 

’Ho chiesto a Minjun hyung’

 

'Per fortuna che non mi volevi aiutare'

 

'Infatti non ti voglio aiutare. Io lo faccio per il cactus pft' 

 

'Ma io ti-'

 

'Stop' gli disse Chan con fare autoritario. Per lui non era il momento di scherzare. Li guardò prima di dirgli ciò che aveva in mente.

 

'Dunque se vogliamo fare come avevamo detto, dobbiamo bloccare tutti i corridoi. Nessuno deve vedere che porti giù il cactus'

 

'Cosa avevamo detto esattamente?' Chan sbuffò di fronte alla disattenzione del suo amico.

 

'Avevamo detto che tu saresti andato da Hyunjin dicendogli che per sbaglio hai preso il cactus pensando fosse il tuo'

 

'Se facciamo così basta che qualcuno controlli l'ingresso, tanto questo ragazzo abita al piano di sotto, non ci vorrà molto' disse Minho, annuendo a ciò che aveva detto Chan.

 

'Giusto'

 

'Io vado ad avvisare Minjun hyung allora' 

 

'Io andrò a controllare l'ingresso'

 

'Vengo con te' comunicarono gli altri tre, lasciando Minho fermo sul posto, senza sapere cosa fare. 

 

'Minho tu puoi aiutare Jisung a portare giù il cactus, da solo non ce la farebbe' gli disse Chan. 

 

'Chi te lo dice questo? Guarda che quando l'ho portato su ero da solo, Minho hyung lo può confermare' gli disse Jisung con un piccolo broncio. 

 

'Allora si che sei forte, bravo Jisungie' disse Chan scherzosamente mentre gli pizzicava la guancia. 

 

'Forza hyung vai. Qua ci penso io' gli disse Minho tranquillizzandolo. 

 

'A dopo, controlla Jisung, non si sa mai faccia qualcosa che non deve' 

 

'È in buone mani' 

 

Chan sorrise a Jisung facendogli un occhiolino, prima di uscire dalla stanza. 

 

'Tutto a posto?' gli chiese Minho, vedendolo tutto rosso e ignaro della situazione. 

 

'Uh si, certo. Meglio se andiamo' 

 

Minho gli sorrise, trascinandolo con lui verso il cactus. 

 

-

 

'Quindi quando Chan mi ha detto che aveva un ottimo piano, si riferiva a questo?' 

 

'Si?' 

 

'Il dilemma della mia vita, ancora, è sapere da dove gli escono certe idee' 

 

Changbin scosse le spalle mentre sorrideva al suo hyung. Effettivamente non era la migliore delle idee.

 

'Forza hyung, crediamo in lui' 

 

'Io gli credo. Credo a come combinerà un grande disastro. Per non parlare di Jisung' disse Minjun mentre si sbatteva il palmo della mano sulla fronte. 

 

Changbin rise e aspettò assieme al suo hyung un qualche tipo di segnale da parte degli altri. 

 

-

 

'L'ho lasciato con Minho' disse Chan. 

 

'Hai fatto bene' gli rispose Woojin mentre si permise di accarezzargli una spalla. 

 

Chan gli sorrise e si prese qualche secondo per rilassarsi sotto al suo tocco.

 

-

 

'Come pensi che dovremmo portarlo giù?' 

 

'Lo prendiamo e poi scendiamo?' 

 

Minho sorrise alla sua ingenuità e cercò di spiegargli. 

 

'Si, ma siamo in due. Vieni qua, comincia a sollevarlo da una parte e io lo tengo dall'altra'

 

Jisung annuì e cercò di afferrarlo senza farlo cadere. Il destino volle che inciampò sul tappeto su cui stava poggiato e stava per avere la faccia piena di spini se non fosse stato per Minho.

 

'Cerca di stare più attento la prossima volta, avresti potuto farti davvero male' gli disse mentre lo tirava su per un braccio e si accertava che non si fosse ferito.

 

Jisung annuì mentre pensava a quanto stupido era risultato di fronte agli occhi del maggiore. 

 

'Ecco, prendilo così'

 

Dopo un paio minuti riuscirono a stare in equilibrio e ad uscire dall'appartamento.

 

Molto cautamente, Minho scese per primo dalle scale, con Jisung dopo di lui che gli guardava le spalle. Arrivarono tranquillamente fino al primo piano e pensarono che stesse andando tutto a buon fine, fino a quando non videro Chan.

 

Il maggiore stava blaterando fin troppo velocemente qualcosa a Woojin che, invano, cercava di calmarlo.

 

'Hai sentito vero? Non ci credo' gli disse Chan mettendosi le mani nei capelli dalla disperazione.

 

'Si ho sentito, ma devi stare tranquillo. C'è sempre una soluzione, sei il primo a dirlo no?'

 

'Quale soluzione c'è in questo momento? Minjun hyung ha appena detto che sta per arrivare Seungmin e praticamente il nostro piano è andato. Seungmin vedrà il suo cactus, poi spunterà anche Hyunjin che si chiederà perché abbiamo il suo cactus e poi Jisung andrà in prigione per quel cavolo di cactus e io mi deprimerò al pensiero che non l'ho aiutato come avrei dovuto e allor- ' disse Chan tutto d'un fiato.

 

'Hey hey, respira' gli disse Woojin, prendendogli il viso fra le mani. Poté notare il suo sguardo turbato e in quel momento l'unica cosa di cui gli importava era fargli tornare quel bellissimo sorriso che aveva. 

 

Gli diede un piccolo bacio sulla fronte e lo strinse a sé più forte che poteva. Voleva solo farlo sentire meglio.

 

'Aw oh mio dio' squittì Jisung in fondo alle scale, di fronte alla scena che aveva appena visto.

 

Chan si staccò da Woojin all'improvviso, impaurito da chi li stava guardando.

 

'Ah, è solo Jisung' disse, mentre ritornava nel petto di Woojin.

'Non ti preoccupare, ora troviamo una soluzione' gli disse il maggiore mentre guardava male Jisung. 

 

Chan annuì come fosse un piccolo bambino e Jisung stava per lasciar cadere il cactus dalle mani da quanta tenerezza stava provando. La sua espressione cambiò appena vide lo strano sguardo che gli stava rivolgendo Minho. 

 

'Venite qua voi due, dobbiamo pensare a cosa fare' gli disse Chan appena si ricompose.

 

'Cosa è successo?'

 

'È arrivato Seungmin' 

 

'E ora come facciamo?' gli chiese Minho preoccupato mentre Jisung era rimasto a bocca aperta. Chan andò a chiudergliela mentre Woojin gli rispose 'Credo che se ci sbrighiamo riusciremo a far in tempo e a dare il cactus a Hyunjin prima che arrivi. Minjun hyung ha detto che lo tratterrà il più possibile'

 

'È l'unica soluzione. Forza Jisung, ce la possiamo fare' lo incoraggiò Chan.

 

Minho gli sorrise accompagnato da Woojin. Jisung annuì, prese da solo il cactus e si diresse verso l'appartamento di Hyunjin.

 

'Non pensavo riuscisse a tenerlo da solo' 

 

-

 

Hyunjin stava preparando le ultime cose per la lezione che aveva quel pomeriggio, quando sentì suonare alla sua porta. Guardò meglio l'orologio appeso alla parete, non aveva idea di chi potesse essere a quell'ora.

 

Mise dentro al suo zainetto la maglia che aveva in mano e andò ad aprire la porta.

 

Davanti si ritrovò un ragazzo che, si e no, aveva visto un paio di volte nel palazzo. Sinceramente, non sapeva nemmeno il suo nome. Non gli fece tanto strano il fatto che si era presentato alla sua porta, ma gli faceva più strano che lo avesse fatto con un cactus enorme in mano. 

 

Hyunjin lo guardò confuso, Jisung, invece, cercò di risultare il più simpatico ed educato possibile e gli sorrise. 

 

Tentò di non dare a vedere quanto fosse nervoso, anche se in realtà lo era, fin troppo. Sperava semplicemente che l'altro ragazzo non si arrabbiasse troppo. Non gli piaceva quando la gente lo faceva, dopo si sentiva in colpa nel più terribile dei modi. Non amava l'idea di qualcuno che potesse star male per colpa sua. 

 

'Ciao' gli disse Jisung sorridendo, mostrando le sue adorabili guance paffute, sperando di fare una buona impressione.

 

'Ciao' disse l'altro, quasi come fosse una domanda.

 

'Piacere, mi chiamo Jisung' 

 

'Hyunjin' gli rispose il maggiore, mentre le sue sopracciglia si aggrottavano sempre di più per la confusione del momento.

 

'Dunque'

 

'Si?' a seguire queste parole ci furono attimi di silenzio imbarazzanti, nei quali Jisung pensava a cosa dire per non sembrare un rapitore di cactus.

 

'Non penso ci conosciamo'

 

'Uhm no? ' disse Hyunjin, sempre più scioccato.

 

'Peccato'

 

'Peccato?'

 

'Bhe si insomma, se ci fossimo già conosciuti tutto questo non sarebbe stato così...imbarazzante. Cioè, io ti avrei potuto dare questo coso senza causare altri problemi e non sarei finito in prigione' gli disse con una flebile vocina.

 

'Questo cosa? Prigione?'

 

'Beh questo' gli disse Jisung, quasi gesticolando con il cactus che teneva nelle mani.

 

'Questo?'

 

'Si, fra di noi intendo'

 

'Noi? E' per caso un nuovo modo di filtrare con la gente questo? Si vede che non sono molto aggiornato su queste cose'

 

'No aspetta, non intendevo quello' 

 

Prima di riuscire a spiegarsi, Jisung fu interrotto da una voce che giurò di non aver mai sentito prima. Dire che si spaventò era dire poco.

 

'Filtrare?' Jisung si girò verso il diretto interessato e vide il ragazzo che aveva appena parlato. Aveva un taglio di capelli molto ordinato e indossava un paio di jeans con una felpa che lo faceva sembrare piccolo piccolo. Sorrise per quanto era cute.

 

'Hei hyung' continuò a dire, mentre Hyunjin lo guardò sorpreso.

 

Jisung rimase fermo a guardare i due, tempo pochi secondi e la realizzazione di chi era quel ragazzo lo colpì in pieno.

 

Un'espressione di terrore si formò sul suo volto e con una velocità che non sapeva di avere diede il cactus a Hyunjin e se ne fuggì il più lontano possibile, sperando di non rivederli mai più.

 

'Tieni, questo è tuo. Per sbaglio lo hanno consegnato a me e pensavo fosse il mio, invece no' gli disse più velocemente che poteva, tanto che il maggiore non riuscì nemmeno a capire ciò che aveva detto.

 

Hyunjin non ebbe il tempo di dire nulla che Jisung si era già volatilizzato al piano di sopra.

 

'Cosa ha detto?'

 

'Da quel che ho capito ha detto che questo è il tuo cactus, quello che ti avevo mandato'

 

'Davvero? È il tuo?' 

 

'Si'

 

A Hyunjin si illuminarono gli occhi e un sorriso si formò sulle sue labbra, esso contagiò Seungmin da quanto era bello.

 

'Come mai sei qua?'

 

'Ero venuto a farti visita e volevo vedere se avevi ricevuto il mio regalo'

 

'A quanto pare si' ridacchiò il maggiore mentre lo fece entrare dentro casa.

 

-

 

'Jisung' 

 

'S-si?' gli rispose con voce tremolante, aveva paura di aver deluso i suoi hyungs. Insomma, non era esattamente quello il modo in cui avevano organizzato il piano, solo che la vista di Seungmin gli aveva messo così tanta ansia che pensò solamente ad andarsene.

 

'Vieni qua' gli intimò Chan.

 

'Ti sei fatto prendere dall'ansia non è così?

 

'Ecco si, cioè un po'' gli confessò mentre guardava la punta dei suoi piedi.

 

Non ebbe risposta per svariati secondi e subito pensò al peggio, ma poi sentì due braccia circondarlo e subito si rilassò.

 

'Stai tranquillo, è andato tutto bene. L'importante è che glielo hai ridato' gli disse Chan mentre gli dava dei colpetti sulla schiena con una mano.

 

'Poi vedi il lato positivo, non andrai in prigione'

 

Jisung ridacchiò e appoggiò la testa sulla spalla dell'altro e da dietro vide Minho e i suoi amici che gli sorridevano dolcemente.

 

'Mi dispiace. Minjun hyung ha cercato di trattenerlo il più possibile, ma non c'era niente da fare. Non voleva parlare più di tanto, ma vedere questo Hyunjin e basta. Sembrava abbastanza timido'

 

'Tranquillo hyung, ti ringrazio comunque. Basta che non li rivedo sennò fuggo un'altra volte per l'imbarazzo' gli rispose Jisung.

 

'Allora vedremo di stare sempre insieme così stai più tranquillo' gli disse sinceramente Woojin.

 

'Ma io non voglio stare sempre con questo scoiattolo' aggiunse Changbin con una smorfia di disappunto. Jisung sbuffò e si accoccolò di più nelle braccia di Chan.

 

'Allora stasera non mangerai con noi'

 

'Cosa? Perché?'

 

'Perché vuoi disconoscere Jisung'

 

'No! Cioè non sarebbe male, però non era quello che intendevo' disse tranquillamente Changbin, scherzando. Forse.

 

Jisung oramai era diventato una cosa sola con Chan e, sentendo ciò che diceva Changbin, non aveva assolutamente voglia di staccarsi. Iniziò anche a fare dei suoni di protesta quando il maggiore stava cercando di sciogliere il loro abbraccio.

 

Woojin guardò Changbin con uno sguardo di rimprovero e gli indicò Jisung. Il minore sbuffò, prima di arrendersi alla sua sorte.

 

'Forza. Sai che scherzavo, vieni qua stupido scoiattolo'

 

Jisung non ci pensò due volte e si fiondò da Changbin, lasciando Chan che rivolse uno sguardo fiero a Woojin.

 

Oramai i due erano abituati al loro strano rapporto, bisticciavano sì, ma si volevano un bene dell'anima, come due fratelli.

 

'Ora che si fa?'

 

'Venite da me a mangiare? disse Minho guardandoli, mentre attendeva le loro risposte.

 

'Ci puoi contare'

 

'Io e Jisung approviamo'

 

'Ma se non ho nemm-'

 

'Sh'

 

Minho sorrise e con tutti dietro si diresse verso il suo appartamento. Tutto il tempo del tragitto Jisung non lasciò per un secondo Changbin, e viceversa.

 

-

 

'Quindi'

 

'Cosa mangiamo di buono?'

 

'Ditemi voi, non ho ordinato nulla. Ancora è abbastanza presto perciò se volete riusciamo a cucinare qualcosa'

 

'Oh sii' disse Chan scambiandosi uno sguardo di intesa con Woojin.

 

'Fate largo miei prodi cavalieri, stanno arrivando il re e la regina' Minho li guardò sconvolto mentre Changbin e Jisung scoppiarono a ridere.

 

'Hei, io sono il re ovviamente' disse fiero Chan.

 

'No mia cara, lei è la regina, non si ricorda nemmeno?'

 

'Come osi trattarmi così'

 

'Così come? Ti sto trattando con tanto amore, come faccio sempre' 

 

Chan spalancò la bocca, facendo finta di essere offeso, Woojin ridacchiò e lo trascinò verso la cucina per un braccio.

 

Minho decise di non commentare, alzò le braccia e si diresse verso il suo divano, dove erano seduti gli altri due.

 

'Welcome to Chan's kitchen' urlò Chan, a nessuno in particolare, facendo prendere un infarto a Minho mentre stava per sedersi, per poco non cadde.

 

'Quindi facciamo quei spaghetti che solo noi sappiamo fare, Wojinnie?' 

 

'Certo Channie' gli rispose l'altro facendogli l'occhiolino. 

 

Inutile dire che le sue guance si colorarono di un adorabile rosa.

 

'Comincia a tagliare le verdure, prima che ti mando fuori dalla mia cucina' 

 

'Guarda che è la mia in realtà' gli urlò Minho, che nel frattempo li stava guardando con un sorriso in volto. 

 

Jisung sorrise intenerito mentre Changbin scosse la testa, quasi divertito.

 

Minho si girò e, per non disturbare la dolce coppietta, decise di parlare con gli altri due per passare il tempo.

 

'Fra poco ricomincerà la scuola'

 

'Già, tu ti sei iscritto a qualche università hyung?' gli chiese curioso Changbin.

 

'Esatto, fra poco comincerò un nuovo anno. Anche voi?' gli domandò Minho.

 

'Sì, io sto facendo dei corsi di rap e canto e anche Jisung'

 

'Oh davvero? Mi è sempre piaciuto solo che non penso di essere molto bravo. Ogni tanto ci provo però penso di essere più portato per la danza'

 

'Balli?' gli chiese Jisung sorpreso.

 

'Sì. Da quel che ho sentito avrò anche delle lezioni in comune con Hyunjin' gli rispose Minho mentre rideva. Il minore, sentendo soltanto il nome del ragazzo, si imbarazzò subito, ripensando a ciò che aveva fatto prima.

 

Minho si alzò per accendere la televisione, sapendo che fra poco trasmettevano uno dei suoi film preferiti.

 

'Ogni tanto ci dovrai far vedere qualche tua coreografia'

 

'Va bene, ma non vi assicuro nulla' rispose Minho ridacchiando.

 

'E noi ti faremo sentire qualche nostra canzone'

 

'Scrivete canzoni?' gli chiese Minho più che stupito.

 

'Ci proviamo almeno'

 

'Mamma mia, vi tenete ben impegnati ragazzi' 

 

'Più che altro è un passatempo, poi con Chan hyung abbiamo creato un team chiamato '3racha' e oramai è diventato un divertimento per noi' gli rispose Changbin, scambiandosi uno sguardo fiero con Jisung.

 

'Allora sarò più che onorato di sentire qualche vostro lavoro'

 

Entrambi annuirono e lasciarono finire lì la conversazione.

 

'Avete bisogno di aiuto?' 

 

'Volendo potete cominciare ad apparecchiare, fra poco è quasi pronto' gli rispose Woojin, indaffarato a preparare un sugo con i fiocchi.

 

'Perfetto, venite con me'

 

'Tu Changbinnie puoi mettere i bicchieri a tavola, sono là sopra' 

 

'Jisungie, vieni con me che mi aiuti a portare i piatti'

 

Arrivarono alla credenza e Minho prese i piatti e li porse al minore.

 

'Grazie'

 

'Nulla' gli rispose il maggiore mentre contava le forchette che servivano.

 

Pochi minuti dopo tutto era stato sistemato perfettamente e aspettavano soltanto la cena.

 

Il film era cominciato e Chan e Woojin avevano appena finito di condire la pasta, pochi secondi dopo la portarono in tavola.

 

Ci furono tanti mugolii di apprezzamento poiché il piatto che avevano preparato emanava davvero un buon odore, e scoprirono che era anche molto buono.

 

'Un applauso ai due cuochi' urlò Changbin divertito.

 

Ci furono attimi di scalpore ed euforia dove tutti applaudivano e ridevano, più che felici di come stava andando la serata. 

 

Non era molto tardi quando finirono di mangiare, perciò decisero di rimanere ancora un po' tutti insieme.

 

'Jisung, vai ad aiutare Minho con i piatti'

 

'Perché io?'

 

'Perché noi siamo impegnati, non vedi?' Jisung li guardò come per assicurarsi di ciò che stava per dire.

 

'No non vedo' gli dice schiettamente, notando come erano tutti sdraiati tranquillamente a non far nulla.

 

'È così che tratti il padrone di casa? Dopo passeresti da maleducato se non lo aiuti'

 

Jisung sbuffò e si alzò, andando verso il lavabo della cucina dove Minho era impegnato ad insaponare le posate. Preferiva di gran lunga lavare i piatti piuttosto che stare con gli altri a non fare niente.

 

'Hyung?'

 

A Minho per poco non cadde il piatto che aveva in mano, per fortuna Jisung lo riuscì a prendere prima che finisse per terra.

 

'Oddio, non mi spaventare così la prossima volta. Sono una persona sensibile'

 

Jisung ridacchiò a quell'affermazione, contento, anche, di non aver combinato un disastro dei suoi.

 

'Ti posso dare una mano?'

 

'Certo, se mi asciugassi questi piatti mi faresti davvero un favore'

 

'Va bene' gli rispose il minore, mettendosi al suo fianco e cominciando a fare ciò che gli era stato assegnato.

 

'Non è tardi? Forse è meglio che torni a casa'

 

'Perché?'

 

'Non ti devi alzare domani mattina? Non ti voglio far stancare'

 

'Oh no, ancora no. I miei corsi cominciano il prossimo mese' rispose Jisung, apprezzando che l'altro cercasse di instaurare una conversazione.

 

'Giusto, anche a me. Non sono ancora abituato a questa nuova università e alla vita qua'

 

'Sono passati pochi giorni, ti abituerai hyung. Si sta davvero bene qua' continuò Jisung, troppo impegnato ad asciugare una forchetta da non notare Minho che gli sorrise contento.

 

'A che università andrete?'

 

'La Jyp, dicono sia la migliore di queste zone. Poi è abbastanza vicina a questo palazzo, perciò ti abitui facilmente'

 

'Uh anche io andrò a quella, è buona come scuola?'

 

'Più che ottima, ti troverai davvero bene. Poi ci sono diversi corsi da poter scegliere e come edificio è davvero grande e ben organizzato. Ci incontreremo spesso per le aule e i corridoi' sussurrò l'ultima parte, non sapendo se era una cosa opportuna da dire, alla fine non si conoscevano così bene.

 

'Ne sono contento. Almeno conoscerò già qualcuno' gli sorrise Minho.

 

'Fatto' gli comunicò Jisung , appena finito di asciugare le ultime cose.

 

'Andiamo un po' di là?'

 

Il minore annuì e si mise a sedere nel suo posto precedente, accanto a Changbin, mentre continuò a guardare il film che trasmettevano.

 

Attimi di silenzio furono interrotti dalla voce di Chan che lesse qualcosa, apparentemente, sul suo telefono.

 

'Changbin, mi devi fare un grande favore'

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