「 03 」

αpartment block district 9 ➵ Stray Kids

Erano all'incirca le otto quando Minho si svegliò il mattino seguente. 

 

Rimase qualche minuto in più nel confortevole tepore delle sue lenzuola e la morbidezza dei suoi cuscini. Pochi attimi dopo decise, controvoglia, che era giunto il momento di alzarsi e cominciare la sua giornata.

 

Si alzò lentamente dal letto, nonostante avesse dormito un po' più del solito si sentiva ancora stanco. Andò verso il bagno per rinfrescarsi, bagnandosi più volte la faccia con l'intento di svegliarsi. Poco dopo si diresse in cucina, pensando a cosa potersi preparare per colazione. 

 

Non era mai stato il tipo che faceva colazione la mattina, ma sapeva che per il suo corpo era meglio assumere qualcosa a inizio giornata così, dopo svariate indecisioni, scelse di prepare un té con dei biscottini accanto. 

 

Nel frattempo che l'acqua bolliva, andò ad aprire la finestra per far circolare un po' di aria mattutina che rinfrescava l'ambiente e accese la televisione.

 

Circa quindici minuti dopo pensò che si stava facendo già abbastanza tardi, considerando tutte le cose che doveva mettere a posto, così per cominciare si cambiò in una tuta comoda e decise di andare a chiedere a Minjun se aveva ricevuto qualche notizia dal corriere che avrebbe dovuto spedire le sue cose.

 

Oramai sveglio del tutto uscì di casa, notando il silenzio che avvolgeva il palazzo. Evidentemente era una delle poche persone mattutine residenti lì.

 

Scese lentamente le scale per poi trovarsi nel grande ingresso, sperava di trovare un Minjun tutto sorridente dietro al balcone, ma si sbagliava. Del maggiore non c'era traccia. Riguardò l'orario per l'ennesima volta e si convinse che non era troppo presto, anzi. 

 

Non era assolutamente sua intenzione voler disturbare Minjun, ma oggi doveva terminare di sistemare le sue cose. La prossima settimana avrebbe dovuto affrontare i preparativi per l'inizio dell'università e voleva essere tranquillo, senza stressarsi troppo.

 

Aveva pensato di contattarlo ma poi pensò che non aveva il suo numero. Si fece un promemoria di chiederglielo più tardi.

 

All'improvviso si ricordò di come il maggiore gli avesse detto di abitare al primo piano del palazzo, di fronte a una coppia di anziani. Si diresse verso di esso, sperando vivamente di ricordarsi il numero del suo appartamento.

 

Sapeva che soltanto due di essi erano abitati, ma qual era quello di Minjun? 

 

Alla fine si decise a bussare al primo che gli venne in mente, sperando di non sbagliare.

 

Dopo quelli che parevano minuti interminabili, notò un'anziana signora, dall'aspetto gentile che gli rivolse un dolce sorriso appena lo vide nella soglia della sua porta.

 

'Posso aiutarti in qualche modo?' disse la signora mentre si sistemava delicatamente il grembiule che aveva addosso.

 

'Mi scusi l'interruzione, non era mia intenzione disturbarla a quest'ora. Stavo soltanto cercando Minjun, ho sbagliato appartamento evidentemente' cercò di dire, nel modo più educato che conosceva.

 

'Come ti chiami caro?'

 

'Minho, signora'

 

'Minho piacere, io sono Sunhi, non mi chiamare signora per favore che altrimenti mi sento più vecchia di quello che già sono. Comunque il vecchio Minjun abita al primo appartamento, di fronte al mio' disse in tono scherzoso l'anziana.

 

Minho sorrise imbarazzato mentre annuiva, non volendo mettere in questa situazione la signora, e lui stesso soprattutto.

 

'Non ti ho mai visto da queste parti o sbaglio?'

 

'Non sbaglia, mi sono trasferito qua proprio ieri' gli disse Minho automaticamente.

 

'Oh caro, mi fa davvero piacere. Stavo infornando dei biscotti, ne vuoi qualcuno?'

 

'La ringrazio davvero tanto, ma non posso proprio accettare. Sono davvero di fretta'

 

'Allora te ne lascio qualcuno per dopo'

 

'Non si preoccupi, davvero. Non dev-'

 

'Ora non ci pensare piccolo Minho, vai da Minjun. Sembri davvero un bravo ragazzo, spero di rivederti ogni tanto'

 

'Certamente. E' stato davvero un piacere conoscerla, buona giornata' le disse chinandosi e sorridendole.

 

'A te caro' rispose Sunhi scompigliandogli i capelli e aspettando che raggiungesse Minjun per chiudere la porta.

 

Minho si avvicinò all'appartamento che gli era stato indicato e si fermò a fare dei lunghi e profondi respiri, come per calmarsi dalla figura che aveva appena fatto. Non era sua intenzione andare a dar fastidio a una povera signora di prima mattino. Tenne in mente di trovare un modo per farsi perdonare.

 

Qualche secondo dopo si fece coraggio a bussare alla porta di fronte a lui, stava per appoggiare le nocche contro il legno di essa, quando la porta si aprì all'improvviso e Minho rimase con la mano sospesa in aria per lo spavento.

 

Appena vide che dall'altra parte c'era solo Minjun con un' espressione confusa in volto, lasciò uscire dalle sue labbra un sospiro di sollievo, mentre riponeva la mano lungo il fianco.

 

'Minho? Cosa è successo?'

 

'Buongiorno hyung, scusa se ti ho spaventato. Ti stavo cercando, solo che non sapevo quale fosse il tuo appartamento e per sbaglio sono andato a bussare alla signora qua davanti' disse Minho imbarazzato.

 

Minjun gli sorrise divertito mentre si scompigliava i capelli, ancora in disordine.

 

'Qual è il problema? Sunhi come minimo ti adora già perciò non ti preoccupare. Scusami se non mi hai trovato all'ingresso, ma ieri sera ho fatto davvero tardi e non sono riuscito ad alzarmi'

 

'Non ti preoccupare hyung, almeno ora so dove abiti'

 

'Giusto. Di cosa avevi bisogno comunque?'

 

'Ti volevo chiedere se per caso erano arrivate le mie cose, mi avevano detto che in mattinata le avrebbero mandate'

 

'Oh giusto, vieni con me che ci andiamo subito a guardare'

 

-

 

Passarono pochi minuti e si ritrovarono in quello che Minho dedusse era il garage del palazzo, non pensava nemmeno che ce ne fosse uno. Da ciò che gli aveva detto Minjun aveva capito che solitamente quando doveva arrivare qualche pacco lo lasciavano sempre qua sotto. Appena aprirono la porta furono accolti da un' immensità di scatole, piene di oggetti e scartoffie varie.

 

'Non pensavo avessi tutte queste cose' disse scioccato il maggiore di fronte ad esse.

 

Sentendosi imbarazzato, Minho si mise una mano dietro al collo guardando dispiaciuto il suo hyung.

 

'Okay lasciamo perdere, vai a chiamare gli altri che ci aiuteranno a portare su tutto. Anzi vai direttamente da Chan e digli da parte mia che ho bisogno di un Codice R'

 

'Hai bisogno di un Codice R?'

 

'Esattamente' gli disse con un sorriso Minjun, davanti al volto confuso dell'altro.

 

-

 

Sapeva che Chan abitava all'ultimo piano, ma c'era soltanto lui o anche qualcun'altro? Non aveva intenzione di andare a bussare a qualche altro sconosciuto.

 

Arrivò e lungo il corridoio vide che c'era una piccola scala, probabilmente portava al tetto o qualcosa di simile. Guardando, poi, tutte le porte che c'erano, notò che soltanto una aveva uno zerbino con un canguro e un orso disegnati sopra. Nel frattempo che bussò, sorrise automaticamente a quella scena. 

 

Non si aspettava di certo che un Chan, con i capelli scompigliati e una maglia troppo larga che gli arrivava alle ginocchia, gli venisse ad aprire. Aveva ancora gli occhi socchiusi e per quanto Minho lo trovasse adorabile, stava pensando che si fosse addormentato lì in piedi. Non sapeva come reagire, per fortuna arrivò Woojin in suo soccorso.

 

'Channie torna a riposare' gli disse Woojin arrivando dietro di lui e trascinandolo in salotto.

 

'Buongiorno Minho. Scusalo ma questa notte è stato sveglio fino a tardi'

 

'Buongiorno, scusate il disturbo allora, non volevo svegliarvi'

 

'Tranquillo, prima o poi doveva svegliarsi comunque. Stasera lo mando a letto prima, vedrà lui'

 

'Mhh si' blaterò Chan mentre scivolava contro il lato del divano, abbracciando uno dei tanti cuscini che c'erano.

 

'Lascialo perdere, ancora è troppo presto per lui. Hai bisogno di qualcosa? Ti serviva Chan o posso aiutarti anche io?'

 

'Non lo so. Ero andato in garage con Minjun hyung per vedere se erano arrivate le scatole del trasloco. Vedendo quante erano mi ha detto di venire a chiamarvi e di dire a Chan che aveva bisogno di un Codice R'

 

Come se si fosse appena ripreso da un trauma, Chan saltò giù dal divano, finendo con la faccia contro il pavimento. Si alzò, più sveglio di prima, e scuotendo Woojin per un braccio gli disse di quanto grave era la situazione.

 

'Hai sentito? Oh my god, succederà una catastrofe, me lo sento. Ti ricordi quanto è passato dall'ultima volta che abbiamo messo in atto il Codice R? Minho tu stai bene vero? Anzi non rispondere, torna giù da Minjun e digli che arriviamo' urlò a entrambi un Chan fin troppo frenetico.

 

'Hyung non credo sia nulla di grav-'

 

'Honey forse è meglio che torni a stenderti sul pavimento'

 

'Niente obiezioni, ho detto andiamo. Ricordati la promessa che abbiamo fatto Wojinnie. Minho vai a chiamare gli altri due, no, anzi no, corri da Minjun hyung'

 

'Ma dobbiamo solo portare su delle scatole' cercò di dirgli Minho.

 

'Shhh. Ma che scatole, questa è un'emergenza. Ora, vai'

 

'Hyung davvero, dobbiamo solo portar-' Minho fu interrotto da Chan che gli chiuse la porta in faccia. Non capiva ciò che stava succedendo, ma sperava seriamente che il maggiore non se la sarebbe presa. Aveva intenzione di dirgli il motivo per cui li aveva chiamati, ma non c'era stato modo.

 

'Jinnie all'arrembaggio!' si poteva sentire Chan urlare da fuori l'appartamento.

 

'Stai attento che inciampi sul tappeto capitano. Okay, troppo tardi' disse Woojin disperato.

 

-

 

Chan era appena arrivato con la sua ciurma in garage e per quanto fosse stanco, era davvero euforico riguardo a ciò che dovevano fare. Non appena vide le scatole di Minho il suo sorriso se ne andò. 

 

Minjun rise alla reazione di quest'ultimo, mentre portava un braccio attorno alla spalla di Minho, che guardava dispiaciuto per terra. 

 

Jisung era fin troppo contento per tutte le cose che stava vedendo, aveva notato degli oggetti davvero carini e li stava indicando a Changbin. Il maggiore si sbatté soltanto una mano sulla fronte e si allontanò accanto a Woojin. 

 

Quest'ultimo non era scioccato dalla situazione, più che altro era dispiaciuto della reazione del suo ragazzo, non lo voleva vedere con il broncio. Gli andò accanto e gli accarezzò una guancia dolcemente per poi abbracciarlo 'Channie non fare così, non ti devi dispiacere'

 

'Non sono dispiaciuto, soltanto che mi aspettavo un'altro tipo di emergenza, ecco'

 

'Il Codice R non stava per Reunion? Pensavo si intendesse di qualsiasi genere'

 

'Infatti era così, soltanto che il nostro Channie hyung era in cerca di qualche nuova avventura e non pensava a trasportare scatole' disse distrattamente Changbin.

 

'Non ero in cerca di nuove avventure' gli rispose Chan mettendo il broncio.

 

'Non mi lasci altra scelta' disse Woojin, lasciandogli un bacino sull'angolo della bocca.

 

'Aww' urlò Jisung, felice di fronte a quella scena.

 

'Niente gesti affettuosi di fronte a me' disse fermamente Changbin, voltandosi per non vedere i suoi amici.

 

'Okay, scatole hai detto? Giusto, prima le portiamo su prima finiamo' furono le parole di un Chan tutto imbarazzato e con le guance rosse che correva a nascondersi dietro alle varie cianfrusaglie.

 

'Almeno ora sai cosa vuol dire Codice R' disse Minjun a Minho mentre sorrideva.

 

'Forza ragazzi'

 

'Hyung mi devi qualcosa in cambio, sia chiaro'

 

'Lo so, mi dispaice. Non era mia intenzione disturbarvi. Volete venire a cena da me stasera? Oppure chiedetemi ciò che volete'

 

'Stavo scherzando hyung, però va bene, non rifiuterò di certo l'offerta' gli rispose Changbin contento.

 

'Noi ci stiamo, almeno non dobbiamo cucinare'

 

'Tu Jisung?'

 

'Uhm si'

 

'Perfetto, appena potete venite da me'

 

Tutti annuirono e cominciarono a portare su le scatole, notando che avrebbero dovuto fare almeno due viaggi.

 

'Jisung se magari non inciampi e cadi fai un favore a tutti'

 

-

 

Erano passate da poco le dieci quando Changbin poggiò le ultime cose nel salotto di Minho e si lasciò cadere sul divano per riprendere fiato.

 

'Vi porto dell'acqua'

 

'Grazie'

 

'Grazie a voi che mi avete aiutato, vi devo un favore'

 

'Nah, tranquillo hyung, intanto pensa alla cena di stasera poi vedremo' 

 

'Comunque voi due, dovete prepararvi. Woojin è andato già a cambiarsi e dovreste farlo anche voi due. E' ora di mettere in atto il nostro piano. Ti ricordi vero Jisung?'

 

'Diciamo'

 

'Diciamo?'

 

'Non so esattamente cosa dovrei fare, ma va bene'

 

'Ci penseremo dopo ora forza, andatevi a cambiare' sbuffò Chan.

 

'Agli ordini capitano' urlò Changbin mentre correva giù per le scale. 

 

'A dopo hyung'

 

'Ciao Jisung' gli sorrise Minho mentre agitava la sua mano.

 

'Ti prego vieni ad aiutarci con questo cactus dopo. Non ce la possiamo fare da soli'

 

'D'accordo' rise Minho di fronte alla disperazione del suo, ormai, amico.

 

'Oh grazie' disse Chan in tono disperato. Minho lo guardò andarsene mentre urlava a Jisung di non chiudere lo zerbino sotto la porta.

 

-

 

'Andiamo teddy bear'

 

'Cosa ti è preso con tutti questi soprannomi oggi?'

 

'Sto soltanto dimostrando il mio amore nei tuoi confronti'

 

'Immagino. Ora muoviti' disse Woojin di fronte al piccolo broncio di Chan.

 

-

 

'Hei Binnie sei pronto?'

 

'Assolutamente, esplodo di gioia' disse Changbin con un'espressione assolutamente impassibile.

 

Woojin rise alla reazione del minore mentre Chan sbuffò, ma ad ogni modo incrociò le proprie braccia alle loro, trascinandoli da Jisung.

 

Da quando avevano lasciato l'appartamento di Minho, si erano tutti diretti nel proprio cosicché da potersi cambiare e prepararsi mentalmente a ciò che aveva combinato Jisung. Ora erano più o meno pronti a questa grande avventura.

 

Ancora non sapevano di preciso quello che gli avrebbero fatto fare, ma dovevano scoprirlo il prima possibile, cosicché da liberarsi di questo stupido cactus. Per fare ciò avevano bisogno di più aiuto possibile.

 

Passarono pochi minuti e Jisung si stava facendo prendere dall'ansia, come al solito. Non sapeva davvero cosa avrebbe dovuto dire al ragazzo del cactus. Stava seriamente pensando di prenderlo e lanciarlo giù dalla finestra, così il problema sarebbe sparito. I rumori di qualcuno che bussava alla sua porta però, lo fermarono giusto in tempo dall'azione che stava per compiere.

 

Andò ad aprire trovandosi di fronte i suoi hyungs che lo guardarono preoccupati vedendo il suo nervosismo.

 

'Jisungie tutto okay?' gli chiese Chan mettendosi comodo sul divano.

 

'Sono solo preoccupato'

 

'Non devi, andrà tutto bene. Ci siamo noi con te'

 

'Che ne dici se per rilassarti vai in fondo al corridoio a chiamare Minho?'

 

'M-Minho?'

 

'Si, l'avevo avvertito che saremmo venuti a chiamarlo più tardi'

 

'Sai cosa hyung? Mi sento davvero tranquillo e rilassato che pot-'

 

'Su su vai, noi ti aspettiamo qua' lo spronò Changbin spingendolo verso la porta.

 

Reclutante, Jisung lasciò il suo appartamento per dirigersi verso quello di Minho.

 

Stava aspettando che gli venisse ad aprire, ma nulla. Ormai era là fuori da un paio di minuti e stava pensando di andarsene dato che probabilmente il maggiore non era in casa. 

 

A Jisung quasi non venne un'attacco di cuore quando un sonoro rumore si sentì dall'interno dell'appartamento. Pensava fosse successo qualcosa di grave ed era indeciso se andare a vedere cosa oppure restare fuori ad aspettare. Prima che potesse prendere una decisione la porta davanti a lui si aprì di scatto lasciando vedere la figura di Minho, affannato e con una canottiera addosso.

 

Jisung rimase scioccato a quella visione. Non si aspettava di interromperlo in quella situazione.

 

'Hei Jisung' 

 

'Sai cosa, credo che me ne tornerò a casa. Non volevo interromperti'

 

'Non mi interrompi, anzi. Mi servirebbe proprio una mano' gli disse il maggiore invitandolo ad entrare.

 

'Stavo giusto montando questa scrivania. Mi dispiace se non sono venuto ad aprirti prima, ma non potevo smettere di montarla altrimenti sarebbe caduta tutta. Alla fine è caduta comunque perciò'

 

'Tranquillo hyung' disse Jisung facendo un sospiro di sollievo e dirigendosi verso Minho all'interno dell'appartamento. Notò che aveva sistemato la maggior parte del salotto e della cucina, rendendo il tutto ancora più accogliente. 

 

'Avevi bisogno di qualcosa in particolare?'

 

'Chan hyung mi aveva mandato a chiamarti'

 

'Oh giusto, per il cactus vero?'

 

'Si. Sono venuti tutti nel mio appartamento' gli rispose, sentendosi pian piano più rilassato.

 

'Deve essere davvero importante allora' Jisung gli sorrise mentre annuiva distrattamente.

 

'Ti dispiace se prima finiamo di montare questo e poi andiamo là?'

 

'Certo'

 

Minho si alzò per mettere un po' di musica e Jisung rimase a bocca aperta.

 

'Oh mio dio anche tu li ascolti hyung?'

 

'Anche tu?' gli disse felicemente sorpreso il maggiore.

 

Cominciarono a parlare del loro gruppo musicale preferito mentre finivano di montare la scrivania di Minho, impiegandoci, forse, più tempo del dovuto.

 

-

 

'Finalmente siete arrivati' disse Woojin alzando un sopracciglio.

 

'Mi ha aiutato a montare la scrivania, scusate il ritardo'

 

'Lo hai montato?' urlò Changbin uscendo dalla cucina con una ciotola di patatine, non credendo a ciò che gli sembrava di aver sentito. Chan arrivò accanto a lui, prendendogli la ciotola dalla mani, e ridendo come non mai.

 

'Lasciateli perdere' 

 

Jisung stava sbattendo la testa contro il muro e Minho stava sorridendo alla sua reazione.

 

'Non lo avete negato però eh' disse Chan mettendosi a sedere vicino a Minho e guardandolo maliziosamente.

 

'Per favore' 

 

'Forza Jisugie vieni qua e smettila di fare la drama queen'

 

'La drama queen? Siete voi ch-'

 

'Invece sei tu ch-'

 

'Smettetela su, pensiamo piuttosto a cosa fare con questo cactus'

 

'Giusto, quindi che facciamo?'

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