「 02 」

αpartment block district 9 ➵ Stray Kids

Pochi minuti dopo sentirono il rumore della porta dell'appartamento di Changbin aprirsi e chiudersi velocemente.

 

Chan si girò di soprassalto per vedere un Jisung ansimante poggiato contro di essa.

 

'Cosa è successo?' gli chiese il maggiore con uno sguardo confuso e un tono disperato.

 

'Era qua fuori' disse Jisung flebilmente.

 

'Ma chi?' si intromise Changbin.

 

Sentendo la sua voce, Jisung si diresse verso di lui sul divano, ma improvvisamente si fermò sui suoi stessi passi.

 

Troppo preso dal fuggire dal ragazzo del cactus,come era entrato nell'appartamento aveva visto di sfuggita soltanto Chan e Changbin. Si sarebbe aspettato di trovare Woojin, che ogni tanto si univa a loro, ma mai il ragazzo nuovo che aveva visto per la prima volta quel pomeriggio.

 

Changbin fece una strana smorfia davanti alla figura dell'amico che sembrava momentaneamente pietrificata, Chan stava sogghignando di nascosto e Woojin decise semplicemente di ignorare le reazioni dei due e salutare Jisung.

 

'Ciao Jisung'

 

Jisung sembrava non essere cosciente di ciò che stava accadendo attorno a lui, l'unica cosa che fece fu scambiarsi uno sguardo imbarazzato con Minho.

 

Chan aspettò qualche altro secondo e poi decise di intervenire, evitando di fargli fare altre figure. Si alzò dal divano e andò da Jisung mettendogli una mano sulla spalla, come a risvegliarlo dal suo stato di trance.

 

'Ecco Jisung, questo è Minho. Si è trasferito proprio oggi e avevo pensato che avremmo potuto conoscerci tutti meglio, così l'ho invitato qua stasera'

 

Minho decise di presentarsi adeguatamente perciò si alzò tendendo la mano a Jisung.

 

'Benvenuto, sono Jisung' gli disse il minore timidamente, distogliendo lo sguardo dal suo appena percepì le loro mani stringersi.

 

'Grazie' gli rispose Minho con un piccolo sorriso.

 

Jisung ricambiò, decidendo di andare a sedersi dalla parte opposta del divano a quella dove si trovava Minho. 

 

'Quindi?' chiese Changbin, dopo attimi di silenzio imbarazzante.

 

'Quindi cosa?'

 

'Cosa hai fatto fino adesso? E mi dici che facevi in quel modo sulla mia porta?'

 

'Posso spiegare' rispose non molto sicuro il minore.

 

'Lo hai detto anche a me oggi, ma alla fine non mi hai spiegato nulla' disse Chan mentre sgranocchiava la prima cosa che aveva trovato sopra al tavolo.

 

'Ora posso davvero spiegare'

 

'Allora spiega'

 

'Parti dal principio cosicché anche Minho possa capirci qualcosa'

 

Jisung si voltò per un momento verso il diretto interessato, ma si rigirò immediatamente appena notò che stava guardando nella sua direzione.

 

Minho era pronto ad ascoltare attentamente la strana storia di Jisung, si mise comodo e aspettò che iniziasse a parlare. Sperava di non metterlo a disagio e di poter aiutare in qualche modo. 

 

Il minore non sapeva da dove cominciare, poggiò nervosamente le mani sulle proprie gambe mentre cercava di riunire i vari pensieri che aveva in un discorso sensato.

 

'Praticamente oggi ho preso quel cactus no? Mi sono chiuso in casa per paura che il ragazzo venisse a cercarmi. Sono fuggito giù per le scale per venire qua e proprio quando pensavo non ci fosse nessuno è apparso dal suo appartamento. Quindi sono corso qua dentro e nulla, ora credo che mi dia la caccia, insomma mi ha visto e sicuramente pensa che sono io che gliel'ho rubato e come ti ho già detto andrò in prig-'

 

'Alt alt, non ricominciare a blaterare cose inutili, ora con calma troviamo una soluzione' disse Changbin a un Jisung più che disperato.

 

'Perché hai preso questo cactus comunque?' aggiunse Woojin, non credendo che l'amico potesse prendere una pianta così dal nulla senza una ragione apparente.

 

'Era tanto carino...' ci furono degli attimi di silenzio, spezzati all'improvviso da una flebile risata. Appartenente a Minho.

 

Chan lo guardò sorridendo, mentre Changbin stava pianificando la fine dell'esistenza di Jisung.

 

Minho pensò un attimo per poi dire 'Scusate se mi intrometto, ma credo che la cosa migliore sia ridarglielo e scusarti. Da quel che ho sentito poi, era un regalo da parte di un suo amico perciò pens-'

 

'Amico?'

 

'Quando lo hai sentito?'

 

'Ma chi?

 

'Davvero?'

 

'Ero andato sotto per cercare Minjun hyung, quando ho notato questo ragazzo che gli diceva qualcosa sul fatto che non trovava il suo cactus e che era un regalo da parte di Seungmin, mi pare? Si Seungm-' rispose Minho, un po' preoccupato di fronte a tutte le domande che gli stavano ponendo. 

 

'Seungmin?' disse Chan urlando, facendo quasi spaventare l'altro che non capiva il perché della sua reazione.

 

'Oh mio dio cosa ho fatto. Devo assolutamente riportarglielo, non ci credo'

 

'Seungmin, davvero? Dobbiamo assolutamente pensare a qualcosa'

 

'Concordo' disse Woojin, con la stessa espressione sbalordita degli altri dipinta sul volto.

 

'Ho preso il cactus di-'

 

'Seungmin esatto'

 

'Che lo aveva regalato a-'

 

'Al mio vicino Hyunjin' terminarono uno dopo l'altro.

 

'Scusate, qualcuno mi spiega?' domandò Minho alquanto confuso e quasi spaventato.

 

'Seungmin è praticamente il ragazzo di Hyunjin, il tizio del cactus che abita qua davanti' disse tranquillamente Changbin.

 

'Non esagerare, non sappiamo nulla. Minjun hyung parla sempre di come Hyunjin sembri avere una cotta per Seungmin, che è il suo migliore amico. Li ha visti un paio di volte insieme e dice che sembrano proprio un coppietta' aggiunse Woojin.

 

'Oh'

 

'E ora che dovrei fare? Non gli posso dire che gli ho preso il cactus per sbaglio, ce l'avrà con me fino alla fine dei miei giorni' 

 

'Se continui in questo modo ti assicuro che i tuoi giorni sono davvero pochi' disse Changbin.

 

'D'accordo, rimandiamo la morte di Jisung a dopo che avremo risolto questa cosa'

 

'Secondo me dovresti davvero inventarti qualche scusa o non so, sappiamo quanto ci tiene a Seungmin e non vogliamo spezzargli il cuoricino giusto?'

 

'Giusto'

 

'Esatto'

 

'No'

 

'Changbin dai, non fare il dark' 

 

'Il dark? E' così che mi chiamate ora?'

 

'Diciamo di sì'

 

'Ancora mi chiedo come ho fatto a diventare vostro amico'

 

'Semplicemente perché quel giorno tu e Chan avevate fatt-'

 

'Ero ironico Jisung' gli disse Changbin, scandendo per bene ogni sillaba.

 

Minho guardò divertito la situazione.

 

'Ritorniamo a noi. Se tipo gli dici che per sbaglio lo hanno consegnato a te?'

 

'Era fuori dalla sua porta, sarebbe poco credibile' rispose Jisung.

 

'Poco credibile come il fatto che glielo hai rubato semplicemente perché pensavi che era troppo carino' ribatté distrattamente Changbin.

 

'Ti inventi che aspettavi un cactus che avevi comprato dal fioraio in fondo alla strada e lo hai preso pensando fosse il tuo, poi hai notato che in realtà apparteneva ad un'altra persona'

 

'Potrebbe andare' annuì Chan, approvando l'idea del suo ragazzo.

 

'Basta che non cominci a blaterare cose senza senso, complicheresti ancora di più la situazione'

 

Jisung si trattenne dall'alzare gli occhi al cielo alla risposta di Changbin.

 

'Tu cosa ne dici Minho?' chiese Chan.

 

'Penso che vada bene' gli rispose timidamente.

 

'Perfetto'

 

'Allora domani mattina mettiamo in atto il piano?'

 

'Mettiamo? Io non voglio far parte delle cose losche che riguardano Jisung' disse Changbin, molto dolcemente.

 

'Su su non fare così Changbinnie' gli disse Chan, accoccolandosi addosso a lui.

 

'Ora che abbiamo, quasi, trovato una soluzione per questo cactus, che ne dite se ci guardiamo un bel film?' propose Woojin.

 

'Cosa intendi con quasi?' gli chiese Jisung sospettoso.

 

'Oh nulla, non intendeva nulla tranquillo' disse Changbin, non volendo assolutamente tornare sull'argomento cactus.

 

'Comunque mi dite cosa e come dovrei fare esattamente? Non posso mica andare a bussargli alla porta con il cactus davanti'

 

'Invece è esattamente ciò che farai'

 

'Ma ti sembra-'

 

'Niente ma' Jisung se ne stette in silenzio, perdendo ormai le speranze.

 

'Quindi, guardiamo un film?' disse Woojin.

 

Tutti approvarono e Chan scelse un film comico, così da far rilassare Jisung.

 

Durante il film ci furono tanti commenti e risate fra di loro, Jisung non parlò quasi mai, troppo preoccupato a pensare a quello stupido cactus, però grazie all'atmosfera che si era creata si sentiva leggermente più tranquillo.

 

Verso la fine del film, Minho notò che erano le undici passate. Se voleva alzarsi domani mattina e finire di sistemare le sue cose, doveva assolutamente tornare a casa e andare a dormire il prima possibile.

 

'Ragazzi credo sia ora che io me ne vada' annunciò a tutti, alzandosi dal posto dove era a sedere sul divano.

 

'Di già?'chiese Chan dispiaciuto.

 

'Si, domani mattina mi arrivano altre scatole del trasloco e devo mettere tutto a posto'

 

'Se hai bisogno di una mano chiamaci' gli disse Woojin con un sorriso e Minho annuì in risposta.

 

'Jisung tu non vai?' 

 

'Perché?'

 

'Si sta facendo tardi e domani dobbiamo mettere in atto il piano, te ne sei già dimenticato?' gli ricordò Chan.

 

'Oh giusto, allora vado anche io. Notte hyungs'

 

'Grazie di tutto, è stato davvero bello conoscervi. Spero di passare altro tempo insieme. Buonanotte' disse Minho, contento della serata che aveva passato.

 

'Ma certo' gli disse quasi urlando Chan mentre lo stringeva in una specie di abbraccio. Preso alla sprovvista Minho ricambiò timidamente mentre sorrideva a Changbin che lo stava salutando con un gesto della mano.

 

'Jisung vai su con Minho, almeno siamo sicuri che arrivi sano e salvo' disse Woojin.

 

'Giusto' approvò Chan staccandosi, mentre Changbin annuì alla proposta dei suoi amici.

 

Jisung era stato preso alla sprovvista e non sapendo cosa dire rimase in silenzio. Il suo sguardo rivolto verso Minho, in attesa di una sua riposta.

 

'Non è un problema per te, giusto Minho?' continuò Chan.

 

'Figurati, tanto abitiamo allo stesso piano'

 

'Perfetto'

 

'Allora, andiamo?' chiese Minho con un sorriso dei suoi a Jisung. Il minore annuì e nervosamente si incamminò verso la porta.

 

Dopo gli ultimi saluti, Jisung sentì la porta chiudersi e oramai le voci dei suoi amici erano soltanto un lontano ricordo. A rimpiazzarle, c'era la figura eterea di Minho.

 

Era a dir poco nervoso in sua presenza, non sapeva perché, ma sperava che l'altro non lo notasse. 

 

'Hei tutto bene? Sei preoccupato per il cactus?' disse Minho, di fronte alla vista di un Jisung che non dava cenno di voler muoversi.

 

Evidentemente lo ha notato.

 

Ora come ora, però, il suo problema maggiore era stato sentire la parola 'cactus', proprio davanti a casa del ragazzo a cui lo aveva preso.

 

'Shh, per favore' disse a Minho, portandosi un dito alla bocca per intimargli di non dire altro.

 

Dopo qualche secondo Minho realizzò la situazione e gli chiese scusa. Jisung arrossì imbarazzato,ora era ancora più a disagio di prima.

 

'Meglio se andiamo' gli disse, avviandosi lentamente verso la rampa di scale, evitando assolutamente lo sguardo del maggiore. Sentì i suoi passi raggiungerlo poco dopo.

 

'Non hai motivo di preoccuparti per il cactus, andrà tutto bene. Mal che vada gli dici tutta la verità e credo che Hyunjin capirà. Non mi sembrava un cattivo ragazzo, anzi. Cerca di stare tranquillo' interruppe il silenzio fra di loro Minho.

 

Oramai erano arrivati al loro piano quando Jisung si fermò bruscamente dopo aver sentito le parole di Minho e si fece coraggio riuscendo a guardarlo in faccia.

 

'Grazie hyung' gli disse sinceramente, toccato da ciò che gli aveva detto.

 

'Ma figurati, se avete bisogno di me domani mattina, sapete dove trovarmi'gli rispose Minho avviandosi verso il suo appartamento, poco lontano da quello dell'altro.

 

Prima di aprire la porta, Minho si voltò un'ultima volta 'Buonanotte Jisung'

 

'Buonanotte' 

 

Entrambi si girarono ed entrarono nei loro appartamenti contemporaneamente, chiudendo la porta alle loro spalle.

 

-

 

'Non ti facevo così malefico Channie' disse Woojin, impegnato ad accoccolarsi su di lui 'Solitamente quello è il ruolo di Changbin'

 

'Come scusa?' disse il minore, sentendosi preso in causa. Entrambi sghignazzarono per la sua reazione.

 

'Probabilmente ora sarà in preda al panico'

 

'Lo era appena quando lo ha visto oggi pomeriggio, non oso immaginare ora che sono rimasti da soli. Da quanto era imbarazzato nel vederlo, mi ha chiuso la porta in faccia ancor prima che potessimo salutarci. Lì per lì non capivo perché lo avesse fatto, così mi sono girato e c'era questo ragazzo che mi fissava. Sono andato là per scusarmi da parte di Jisung e poi abbiamo cominciato a parlare un po' e nulla, era Minho' raccontò Chan agli altri due.

 

'Comunque è davvero simpatico' disse Woojin.

 

'Si, è un bravo ragazzo. Sono contento che qualcuno di nuovo si sia trasferito qua'

 

'Anche io, almeno abbiamo qualcun'altro con cui passare il tempo'

 

'Prima dobbiamo sistemare il guaio di Jisung poi possiamo pensare a come divertirci con Minho hyung' disse Changbin, pensando ancora a come aveva potuto prendere quel cactus.

 

'Hai ragione, aspettiamo domani e poi vediamo'

 

'Io ho sempre ragione' 

 

'Jinnie non credi sia il caso di dare la buonanotte a Changbin e al suo amico ego?'

 

'Concordo, è ora di andare' gli rispose Woojin prendendo le loro cose e avviandosi verso la porta.

 

'Ma state scherzando?'

 

'Mai stati più seri Binnie. Mi raccomando, dormite bene'

 

Davanti alla smorfia di Changbin, la coppia non poté far altro che sorridere.

 

'A parte gli scherzi, è ora di dormire. Vai a letto e riposati per domani. Prima di andare da Jisung ti vengo a prendere così andiamo su insieme'

 

'Chiamerai anche Minho hyung?'

 

'Probabilmente io e te saremo impegnati nell'organizzare qualcosa così ci dovrà andare proprio lui a chiamarlo' 

 

Changbin rise e diede il cinque a Chan, orgoglioso di ciò che stavano pianificando per il povero Jisung.

 

'Muovetevi, ora il ruolo della persona malefica va a entrambi' disse Woojin, prendendo per il braccio quella sottospecie di canguro che aveva come ragazzo.

 

'Credevo di essere l'unico?'

 

'Ciao ego, da la buonanotte a Changbin da parte nostra' 

 

Changbin aveva un'espressione esterrefatta dipinta sul volto e con un sorriso amaro diede la buonanotte ai suoi amici, chiudendo a chiave la porta e andando immediatamente a dormire, non prima di aver pulito e messo in ordine il salotto.

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