「 08 」

αpartment block district 9 ➵ Stray Kids

 

'Siii' dissero in coro gli altri tre, convinti di ciò che stavano dicendo.

 

'Non credo' rispose sbuffando Changbin. Non sarebbero mai riusciti a convincerlo.

 

'Come no?' 

 

'No'

 

'Dai Binnie, perché devi essere sempre così dark' scherzò Chan. Sperava che in quel modo l'avrebbe convinto.

 

'Ma dark di cosa hyung. Non è che perché non voglio un Felix in casa allora vuol dire che sono dark'

 

'Beh, tecnicamente si dato che lui è un piccolo sole. Rappresenta la la luce e la positività. Tu, tu invece, non so cosa sei, ma sei dark perché non lo vuoi in casa tua. Quindi automaticamente rifiuti le gioie che ti dona la vita e preferisci startene da solo, senza qualcuno con cui passare il tempo. Ritorniamo al punto di partenza, sei dark' concluse Jisung, fiero del discorso che aveva fatto.

 

Changbin lo guardò con un'espressione di completo disprezzo in volto, trovava così insensato ciò che aveva appena detto il minore che non si sforzò nemmeno di rispondergli.

 

Sbuffò senz'altro da dire, mentre sentiva in sottofondo le flebili risate degli altri suoi amici, troppo divertiti dalla piega che aveva preso tutta la situazione. 

 

'Non è divertente' gli disse Changbin imbronciato. 

 

'Infatti rido per non piangere Binnie' gli rispose Chan. 

 

Changbin continuava a non capire il suo migliore amico quel giorno, decise di non rispondere nemmeno a lui. 

 

'Okay ricomponiamoci' disse Woojin, cercando di calmarsi e di tornare serio. 

 

'Hai ragione' aggiunse Chan con una leggera risata. 

 

'Ma ricomponiamoci cosa?' gli chiese Changbin scorbutico. Non riusciva a credere a ciò che stavano dicendo i suoi amici e, momentaneamente, non riusciva a sopportare le cose che stavano blaterando.

 

'Ritorniamo a ciò che stavamo dicendo prima dell'interruzione da parte di Jisung' disse Chan. 

 

'Perché sono ancora vostro amico?' 

 

'Me lo chiedo anche io' sbuffò Changbin. 

 

'Smettetela voi due su' 

 

'Stavamo dicendo che Felix verrà ad abitare qua' riprese, l'argomento, Chan.

 

'Vi stavo dicendo di no' 

 

'Ti stavamo convincendo' ribatté Jisung.

 

'Non mi stavate convincendo, soprattutto tu'

 

'Quindi, prima che parlasse Jisung, ti avevo convinto un pochino?' gli domandò fiducioso Chan.

 

'No hyung, Jisung mi ha fatto passare soltanto di più la voglia di starvi ad ascoltare' 

 

'Quindi, come ho appena detto, prima che Jisung dicesse qualcosa volevi sentire ciò che avevo da dirti?'

 

'Per un'ultima volta, no hyung'

 

'Dai Binnie, almeno una prova la potresti fare?'

 

'Ma prova di cosa?'

 

'Felix potrebbe stare qua fino a quando non gli troviamo un altro posto in cui andare, se poi ti troverai bene con lui, ipoteticamente parlando, potresti sempre tenerlo con te'

 

'Oddio, ma per caso è tipo l'offerta 'prendi due paghi uno' che c'è al supermercato? Non è mica un pacco di biscotti che se non mi piace lo riporto indietro con lo scontrino'

 

'Quindi te lo vorresti tenere senza riportarlo indietro?'

 

'Hyung, non era quello che intendevo, lo sai benissimo' gli rispose per la millesima volta Changbin, più che frustrato.

 

'Ognuno l'intende come più preferisce Binnie' gli disse Woojin sorridendo. Oramai sapeva anche lui che, portando Changbin all'esasperazione, quest'ultimo avrebbe accettato di convivere con Felix.

 

'Ma cos-'

 

'Niente ma. Le tue parole erano molto chiare e incisive hyung' aggiunse Jisung, quasi divertito.

 

'Incisive come il tuo cactus. Vedrai quanto è incisivo se te lo lancio addosso'

 

'Perché ce l'hai sempre con me?' gli disse il minore, quasi piagnucolando.

 

'Perché me ne dai modo Ji, semplice'

 

'Anche tu mi hai dato modo di credere che volessi Felix qua con te'

 

'Quando l'avrei fatto scusa?'

 

'Prima'

 

'Noo, siete voi che interpretate ciò che dico come più vi piace'

 

'Non è vero'

 

'Oh si che lo è'

 

'Quindi, stai ammettendo di aver detto ciò che avevi detto?' gli chiese Woojin, confondendolo con quei giri di parole.

 

'Cosa ho detto di aver detto? Che non voglio Felix nel mio appartamento?'

 

'Che vuoi Felix nel tuo appartamento'

 

'Ho appena detto il contrario'

 

'Anche io' Changbin si prese dei secondi per respirare profondamente, era sicuro che i suoi amici lo volessero portare ad avere una crisi nervosa.

 

'Grande Jinnie' urlò Chan, soddisfatto delle risposte date dal suo ragazzo.

 

'Grande Jinnie? Ma seriamente? Mi state facendo impazzire e tu ti complimenti pure con lui, non ci credo'

 

'Stai impazzendo per cosa? Per Felix, hyung?' 

 

'Hai ragione Sungie, oramai non sa più cosa fare con questo povero ragazzo' 

 

'Non so più cosa fare con voi, che è diverso' gli replicò Changbin, in tono a dir poco frustrato. 

 

Gli altri lo guardarono quasi sorridendo, diverti da tutta la scena. A Chan dispiaceva comportarsi così con lui, ma, conoscendolo, sapeva che mancava davvero poco per farlo arrivare al limite di sopportazione. 

 

'Ci dispiace dirti così Binnie'

 

'No, assolutamente no. Ovvio che non vi dispiace. Anzi, sapete che c'è? Andate pure a dire a Felix che sarò più che contento di averlo qui con me. Almeno lui non mi tratterà come fate voi' disse freneticamente il minore, un po' arrabbiato. Non sa se nel profondo intendesse davvero dire quelle parole, però era sicuro gli fossero uscite così improvvisamente e inconsciamente che si stupì di sé stesso. 

 

Chan lo guardò sbalordito, Woojin con sguardo soddisfatto e Jisung stava facendo versi poco consoni per esprimere la sua gioia in quel momento. 

 

'Cosa? Ora non avete nulla da dire?' 

 

Woojin, tutto orgoglioso di ciò che aveva appena fatto, andò a dare un cinque ai suoi due amici 'Grandi ragazzi, ce l' abbiamo fatta'

 

Gli altri contraccambiarono il gesto e si strinsero in un abbraccio, saltellando di qua e di là, sprizzando felicità da tutti i pori. 

 

Changbin li guardò scioccato, non avendo assolutamente parole per descrivere ciò che stava provando verso di loro in quel preciso istante. 

 

'Hyuuung' gli urlò Jisung, saltandogli a dosso e stringendolo fra le sue braccia come fosse un rotolino di non si sa cosa. 

 

'Cosa? Staccati' gli disse freddo Changbin. 

 

'Avrai un nuovo coinquilino' gli urlò il minore, a dir poco felice. 

 

'Non per scelta mia' 

 

'Ma se lo hai appena detto' 

 

'In realtà io stav-' 

 

'Naah ah hyung. Sai cosa ti ho portato per festeggiare?' 

 

'Sentiamo' 

 

'Una buonissima torta. È quella che ho fatto io oggi pomeriggio' 

 

'Allora non sarà buona per niente' 

 

'Perché mi devi sempre offendere?' 

 

'Non ti offendo dico solo che come minimo sarà bruciata' 

 

'E invece no' 

 

'Invece sì, ci scommetto quel che vuoi' 

 

Jisung, non sapendo a cosa andasse incontro, decise di voler dimostrare a tutti i costi che la sua torta non era bruciata. 

 

'Vai. Scommettiamo hyung' 

 

'Se è buona tu lascerai vivere Felix qua, per sempre' 

 

'Tipo posto fisso?' 

 

'È una persona! Smetti di dire così' gli consigliò il minore. 

 

'Voglio vedere fino a quando resisterai' 

 

'D'accordo, d'accordo. Se, invece, sarà bruciata tu dovrai invitare Minho a cena. A casa tua. Soltanto voi due'

 

Gli altri due iniziarono a ridere, trovando fin troppo divertente tutta la scena, e trovando assolutamente fantastica l'idea di Changbin. Tanto sapevano che Jisung avrebbe perso la scommessa. 

 

Il più piccolo rimase a bocca aperta. Non voleva assolutamente fare una cosa del genere. Sapeva anche lui che avrebbe perso quella scommessa, aveva bruciato la torta. Quale sarebbe stata la reazione di Minho a una proposta del genere? Certo, poteva farla sembrare una cena fra amici, ma non si conoscevano quasi per niente. Non voleva sembrare un maniaco, invitandolo una sera da lui, così dal nulla, senza una motivazione valida. Non voleva, nemmeno, far sembrare che avesse qualche sorta di sentimento nei suoi confronti o cose simili. Sapeva, però, che non poteva non accettare, altrimenti i suoi amici avrebbero pensato proprio questo e non era ciò che voleva. 

 

'Allora? Sei rimasto così sorpreso Sungie?' 

 

'No, stavo solo pensando alla tua proposta' gli disse con il fiato tremolante. 

 

'Quindi? Affare fatto?' 

 

'Affare fatto' gli disse il minore sussurando, assolutamente al corrente del guaio in cui si stava mettendo. 

 

'Perfetto, allora mangiamo. Così sapremo il verdetto di questa scomessa' li incoraggiò Chan, non vedendo l'ora di sapere cosa sarebbe successo. 

 

Tutti annuirono e si diressero verso il tavolo della cucina di Changbin. 

 

Quest'ultimo incoraggiò con lo sguardo il più piccolo ad assaggiare la torta per primo. Il tempo di toglierla dalla confezione in cui era e già i più grandi cominciarono a ridere. Jisung era disperato. Sapeva benissimo quale sarebbe stata la sua fine. 

 

'Com' è Sungie?' gli chiese divertito Chan, ci stava prendendo gusto. Si sentiva quasi in colpa a ridere per le disgrazie che accadevano al suo migliore amico. 

 

'B-buona' gli disse il più piccolo, con una strana espressione in volto. 

 

'Sicuro?' 

 

Jisung annuì, poco convinto. Non era tanto male come sapore, soltanto che, ovviamente, si sentiva quel leggero retrogusto di bruciato. 

 

Forse non proprio leggero. 

 

Pochi secondi dopo, il minore cercò di disgustarsi il meno possibile, ma non ci riuscì. 

 

'Le tue espressioni dicono il contrario' gli disse Changbin, fin troppo felice. 

 

'Dai Binnie, smetti' 

 

'No Hyung, una scommessa è una scommessa' 

 

'Hai assaggiato la torta? Ancora non puoi sapere se hai vinto o meno' 

 

'No, ma dal suo volto si può capire benissimo' 

 

'Ora l'assaggeremo noi' 

 

'Ma così potreste prendere le parti di uno dei due!' squittí Jisung, con, ormai, una strana poltiglia nella bocca.

 

Gli altri tre si guardarono come per valutare ciò che avesse appena detto il minore.

 

'Non ha tutti i torti, in effetti' 

 

'Che brutti amici che siete' sussurrò Jisung, sapendo che gli altri due avrebbero preso le difese di Changbin, facendogli perdere la scommessa. 

 

'Allora facciamola assaggiare a qualcun' altro. Avete delle idee?'

 

'Andiamo da Minho' disse emozionato Chan. 

 

'Ma sei impazzito hyung? Così sarebbe troppo facile chiedergli di uscire dopo' 

 

'Ma chi ha detto che devo chiedergli di uscire?' 

 

'Niente Sungie, non ti preoccupare' lo confortò Woojin, con una pacca sulla spalla. 

 

'Non lo so, Minjun?' 

 

'Mh, oppure?' 

 

'A Hyunjin? Che ne dite?' 

 

'Io da lui non ci rivado' disse fermamente il più piccolo, rabbrividendo al solo sentire quel nome. 

 

'Per me ci prenderà per pazzi' 

 

'Hai ragione' concordò Woojin, fermandosi a pensare sul da farsi. 

 

'Tanto già lo siamo' disse Chan tranquillamente, non preoccupandosi di nulla. 

 

'Anche lui ha ragione però' aggiunse, sempre Woojin, approvando le parole del suo ragazzo. 

 

'Fate come volete, io non mi muovo da qua' 

 

'Invece si che lo farai, sennò potremmo benissimo ingannarti sul verdetto finale, anche se penso sappiamo entrambi qual è'

 

'Quanto sei cattivo con me' sospirò Jisung, non potendo far altro che dar ascolto alle parole del maggiore. 

 

'Troppo poco' ribattè Changbin divertito. 

 

'Andiamo ragazzi' 

 

-

 

Passarono pochi secondi da quando uscirono da casa di Changbin che già la situazione stava degenerando.

 

Erano fuori dalla porta di Hyunjin e stavano cercando di urlare il meno possibile per non farsi scoprire là fuori. 

 

Jisung era a dir poco ansioso e stava blaterando cose senso, Changbin aveva tanta voglia di sbattere la testa da qualche parte e, gli altri due, non sapevano come tranquillizzarli. 

 

'Perché ogni volta che dobbiamo fare qualcosa ci ritroviamo in queste spiacevoli situazioni?' chiese Woojin. 

 

'Non ne ho idea Jinnie' gli rispose dolcemente Chan. 

 

'Invece ne hai idea. Siamo proprio noi che ci mettiamo, puntualmente, in queste spiacevoli situazioni' disse Changbin sbuffando. 

 

'Non è vero' 

 

'Oh si che è vero hyung' 

 

'Possiamo non discutere qua fuori?' 

 

'Tanto ormai, come minimo Hyunjin penserà che stiamo archittettando qualche piano malefico per rapirlo' 

 

'Io ho il terrore che mi rapisca lui' se ne uscì Jisung, strabuzzando gli occhi. 

 

'Sungie perfavore, possiamo, gentilmente, finirla con questa storia?' 

 

'Finirà questa storia quando mi rapirà e voi tutti mi avrete sulla vostra coscienza' 

 

'Basta, vieni qua' disse Changbin, stufo dei capricci del più piccolo. 

 

Non molto gentilmente prese il più piccolo per un braccio e lo trascinò proprio di fronte al portone e con la mano gli intimò di bussare. 

 

Jisung deglutì ansioso, guardò i suoi hyung che gli annuirono con la testa e, facendosi coraggio, bussò. 

 

Passarono i secondi e sembrava che nessuno fosse in casa. 

 

'Forse è uscito' 

 

'Vedete? Meglio se andiamo da Minjun prima che si facc-' 

 

Le parole del più piccolo vennero interrotte dall'aprirsi della porta e dall'apparizione di un Hyunjin con i capelli fin troppo scompigliati e un pigiamone di non si sa quale taglia. 

 

Alla vista dei quattro, Hyunjin, spalancò gli occhi e una strana espressione gli si formò in viso. Era abbastanza sorpreso da quella visita. 

 

'Eh-ehi, scusa il disturbo' disse quasi sussurrando Jisung, non avendo il coraggio di guardare il ragazzo di fronte a lui. 

 

'Ciao ragazzi' gli rispose incerto Hyunjin. Non sapeva cosa dovesse dire o come dovesse comportarsi difronte a loro. 

 

'Dunque, scusa il disturbo, ma volevamo chiederti velocemente una cosa' 

 

'Certo?' 

 

Changbin diede una pacca sulla spalla, non molto delicata, a Jisung, il quale era rimasto fermo senza dire nient'altro dopo la risposta del ragazzo. 

 

'Dunque, come posso spiegare' disse Jisung, ripresosi improvvisamente da qualsiasi cosa stesse pensando prima. 

 

'In maniera semplice' a questa affermazione, Hyunjin sorrise divertito. 

 

Certo, trovava abbastanza strana una loro visita e trovava abbastanza strano e impacciato il ragazzo dalle sembianze da scoiattolo, ma percepiva da lontano che erano tutti buoni amici e le loro interazioni lo facevano divertire. Sembravano molto buffi. 

 

'Perché non parli tu hyung?' 

 

'Ma anche no, il disastro lo hai fatto tu, non io Ji' 

 

'State calmi ragazzi, spiego io' 

 

'Piacere di conoscerti Hyunjin. Io sono Chan e questo accanto a me è Woojin, abitiamo all'ultimo piano. Loro due sono Changbin e Jisung' gli disse Chan con un sorriso radiante in volto che contagiò anche Hyunjin. 

 

'Piacere mio' disse il più piccolo, stringendo a tutti la mano, felice di sapere finalmente chi fossero. 

 

'Brevemente, questi due scemi hanno fatto una scommessa. Jisung aveva preparato una torta e Changbin scommetteva fosse bruciata. Allora hanno deciso che, se la torta è bruciata, Jisung dovrà invitare a cena il ragazzo che gli piace, al contrario, Changbin dovrà far rimanere ad abitare da lui un mio amico proveniente dall'Australia'

 

'Cosa hai detto scusa? Piace? Ma a chi pia-'

 

'Shh, non controbbattere Ji, questo è esattamente ciò che è successo' 

 

Hyunjin sorrise mentalmente, stava pensando a chi potesse essere il ragazzo che piaceva a Jisung, e che aveva creato tutto questa confusione, ma ben presto ci perse le speranze. Non conosceva quasi nessuno in quel palazzo. Certo, di sfuggita aveva visto tutti i suoi coinquilini, ma mai gli era capitato di instaurare qualche tipo rapporto con loro. L'unico con il quale si era presentato propriamente era il ragazzo arrivato pochi giorni fa, Minho. 

 

'Ah, wow' furono le uniche parole che uscirono dalla bocca di Hyunjin. Non sapeva esattamente quale fosse il suo ruolo in tutto ciò e quasi gli venne da ridere al fatto che tutta questa storia era iniziata per via di una torta. 

 

'Dato che noi potremmo giudicare la torta bruciata per far perdere Jisung, da buoni amici che siamo, ci è venuto in mente di andarlo a chiedere a coloro che abitano qua' gli spiegò brevemente Woojin. 

 

'Va bene, non c'è problema' gli sorrise Hyunjin, pronto ad assaggiare la torta. 

 

'Ecco qua' gli disse Changbin porgendogli un piccolo pezzetto di torta. 

 

I secondi a seguire furono a dir poco silenziosi, nessuno di loro si azzardava a parlare. Ci furono soltanto scambi di sguardi tra di loro, intenti a guardare Hyunjin che masticava, curiosi di sapere la sua reazione. Una smorfia sul viso di quest'ultimo fece ridere soddisfatto Changbin. 

 

Si battè un cinque da solo e, nella sua mente, si congratulò con sé stesso per essere una persona così magnifica. 

 

'Com' è?'

 

'Non è male sinceramente, si vede da fuori che è bruciata, ma il sapore è comunque buono a parer mio. C'è un piccolo retrogusto di amaro, ma si può mangiare'

 

'Ma come' disse Changbin, tutta l'euforia di prima scomparve in pochi secondi. 

 

'Mi dispiace non aver fatto perdere Jisung' sorrise Hyunjin. 

 

Chan e Woojin ridevano contenti di fronte alla faccia sconcertata di Changbin, non si aspettava sicuramente un giudizio del genere. 

 

'Ti ringraziamo davvero tanto Hyunjin, è stato un piacere' 

 

'Piacere mio ragazzi' 

 

'Sentiti libero di venirci a trovare qualche volta. Scusa ancora per il disguido del cactus comunque' aggiunse Chan, cercando di sembrare il più gentile possibile. 

 

'Tranquilli, ormai è acqua passata ed è tutto risolto. Verrò sicuramente' 

 

'Perfetto, ci vediamo in giro allora' 

 

Tutti si scambiarono dei saluti prima di dirigersi dalla loro prossima vittima. 

 

'Non è così male comunque, anzi, sembra davvero un bravo ragazzo. La dovresti smettere di farti terrorizzare da lui Sungie' disse Woojin 

 

'Certo hyung, certo' 

 

-

 

'Secondo voi ci caccerà via dai nostri appartamenti?' 

 

'Molto probabilmente' 

 

'Perché dovrebbe?' 

 

'Perché si è stufato delle tue stupide idee e di tutte le cose che combini Ji' scherzò Changbin. 

 

'Ma se è stata tua l'idea' 

 

'La torta è la tua' 

 

'Ragazzi vi prego, non ancora' 

 

'È possibile che ogni volta dovete bisticciare?' 

 

'Ma noi non bisticciamo hyung, ci amiamo profondamente e, semplicemente, ci scambiamo delle battute molto amorevoli' rispose Changbin, imitando una faccia affettuosa nei confronti di Jisung. 

 

'Veramente amorevoli' disse il più piccolo, fingendo di sorridere. 

 

Chan e Woojin sbuffarono e li lasciarono perdere, sapendo che ormai non c'era più nulla da fare, erano irrecuperabili. 

 

'Andiamo da Minjun hyung che è meglio' 

 

'Sarà in casa vero?' gli chiese Chan, mentre scendeva le scale. 

 

'Credo di si' 

 

Arrivarono davanti al suo appartamento e stavano per bussare, quando la porta si spalancò bruscamente di fronte ai loro occhi. 

 

Un Minjun esterrefatto lì guardò preoccupato. Era di fretta e non si aspettava assolutamente una visita a quell'ora. Quando venivano tutti insieme da lui in quel modo, voleva dire che avevano combinato qualcosa. Non necessariamente qualcosa di brutto, ma qualcosa sicuro. Si preparò mentalmente a dover sentire cosa avessero combinato. 

 

Anche se non aveva molto tempo, Minjun, si arrese di fronte alla sua sorte e, sbuffando leggermente, rivolse loro uno sguardo di disapprovazione. 

 

'Ditemi ragazzi' 

 

'Jisung deve chiedere di uscire a Minho, perciò devi dire che la torta è bruciata hyung' se ne uscì Changbin. 

 

'Cosa?' gli chiese Minjun, non trovando assolutamente un nesso logico in ciò che gli era appena stato detto. 

 

'Non ho voglia di spiegare, assaggia questa torta e dicci cosa ne pensi' 

 

Nemmeno il tempo di masticare per bene il primo morso che, Minjun, si ritrovò quasi a sputarla. 

 

Gli venne da tossire, trovava quella torta davvero immangiabile, era orribile. 

 

'Oddio, ma chi l'ha fatta?' disse appena si riprese. 

 

Guardarono tutti al povero Jisung che, imbarazzato e preoccupato, si ritrovò a guardare in terra, non volendo sentire ciò che aveva da dire il suo hyung. 

 

'Sungie, per carità, mi dispiace dirtelo, ma è orribile. Come cavolo l'hai fatta?' 

 

Changbin stava sorridendo, fin troppo contento di come stava proseguendo quella degustazione. 

 

'Ho seguito la ricetta hyung..' gli rispose il minore, quasi come fosse un piccolo cucciolo abbandonato dalla mamma. 

 

'Si Sungie, ma è un sacco amara, sa tipo di bruciato?' gli disse Minjun in tono dispiaciuto. Non voleva assolutamente ferire i sentimenti del più piccolo, ma facendo così, sperava che capisse cosa avesse sbagliato, così da riuscire a farla più buona la prossima volta. 

 

'Te l'avevo detto io' 

 

'Ma Hyunjin ha detto il contrario, cioè ha detto che aveva un sapore strano, ma che si potesse comunque mangiare' 

 

'Siete andati da Hyunjin?' chiese immediatamente Minjun, fissando il suo sguardo su Chan e Woojin. Erano i più grandi e, ovviamente, sperava che trattenessero gli altri due da fare qualsiasi tipo di cavolata.

 

I due lo guardarono innocenti, alzando in alto le mani e scuotendo leggermente la testa. Minjun li fissò incerto e con uno sguardo quasi interrogativo, non credendo pienamente a ciò che stavano cercando di dirgli. 

 

'L'idea è stata di Changbin' 

 

'Cosa? No! La torta è di Jisung, perché dai la colpa a me?' 

 

'Ma cosa c'entra se la tort-' 

 

'Ragazzi perfavore' 

 

'C'entra eccome Ji' 

 

'Ora stai dando la colpa a me senza un motivo val-' 

 

'Voi due!' urlò Minjun riprendendo, in tono autoritario, i due che stavano bisticciando, ancora. 

 

'Scusa' 

 

'Lo dico per voi ragazzi. Cosa vi sta prendendo ultimamente? Anche mesi fa bisticciavate sempre, non così frequentemente, ma almeno era per motivi validi. Ora invece? Anche se, sono scambi di battute senza senso, dopo un po' stancano. Danno fastidio a noi, pensate a voi'

 

L'atmosfera si fece seria e leggermente cupa. I due soggetti in questione lo guardarono dispiaciuti. Nel profondo, sapevano che, se anche Minjun era arrivato a dir loro ciò, la situazione era davvero seria. Il loro hyung lasciava passare tutto, soltanto quando vedeva che le cose diventavano fin troppo strane e quasi complicate, interveniva. Chan e Woojin annuirono, concordando assolutamente con ciò che diceva Minjun. In effetti, ultimamente se la prendevano fin troppo, anche per le minime cose. Andando avanti così la situazione non sarebbe assolutamente migliorata, anzi. 

 

'Io devo andare ragazzi, pensate un attimo a cosa vi ho detto e riflettete. Mi raccomando, prepara una fantastica serata a Minho' disse il maggiore, sorridendo nonostante il rimprovero, mentre usciva dal palazzo. 

 

Jisung sbuffò imbarazzato, non voleva essere rimproverato per delle sciocchezze e inoltre, si era già stufato di questa stupida scommessa. 

 

'Andiamo verso la nostra ultima tappa' li incoraggiò Woojin, cercando di distrarli dalle parole dette da Minjun. 

 

'E quale sarebbe scusate?' chiese ingenuamente il più piccolo. 

 

'Minho, ovviamente' gli rispose Changbin, facendogli l'occhiolino. 

 

'Ormai non mi lamento più, meglio che andiamo così finiamo tutta questa cosa al più presto' disse Jisung, incamminandosi verso l'appartamento del soggetto in questione. 

 

Gli altri si guardarono sorpresi e seguirono il minore, volendo assistere all'incontro dei due. 

 

Changbin lo raggiunse immediatamente, volendo dargli fastidio e mettendogli più ansia del dovuto a dosso, elencandogli tutte le possibili opzioni che aveva in mente. 

 

Chan diede una piccola pacca sulla spalla di Woojin, intimandolo ad incamminarsi e facendogli intuire di non preoccuparsi, tanto dopo avrebbero parlato.

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